Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato la Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024, riferita ai dati del 2023, dalla quale si evince che l’Italia è meno dipendente dagli approvvigionamenti dall’estero e più rivolta alle rinnovabili, in un contesto di contrazione dei consumi di energia da parte delle famiglie del Paese.

Il Rapporto, frutto di un prezioso lavoro tra le istituzioni e realtà di riferimento del settore – ha affermato in merito il ministro Pichetto ci restituisce l’immagine di un Paese che, nonostante le difficili congiunture internazionali, va nella direzione auspicata anche dal nostro PNIEC: quella di una maggiore sicurezza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili”.

La relazione, pertanto, fornisce una panoramica completa sullo stato del settore energetico in Italia e a livello globale per l’anno 2023, con approfondimenti sui principali sviluppi, consumi e politiche energetiche.

Il rapporto è stato redatto da un gruppo di lavoro composto di rappresentanti di MASE (Segreteria Tecnica e Dipartimento Energia – Direzione Generale fonti energetiche e titoli abilitativi), Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Banca d’Italia, Enea, GSE, ISTAT, INAPP, Eni, Snam e Terna.

Quadro internazionale

Il prezzo del Brent (petrolio) si è attestato mediamente a 82,6 $/barile, con una diminuzione del 18% rispetto al 2022. La domanda di petrolio ha continuato a crescere, con la Cina che ha rappresentato il 70% di questo incremento.

Il consumo globale di carbone ha registrato un incremento del 2,2%, mentre l’Europa ha visto una riduzione nei consumi di carbone. Le energie rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, hanno continuato la loro crescita.

Quadro nazionale: crescono le rinnovabili

La disponibilità energetica lorda in Italia ha subito una diminuzione del 4,4% rispetto al 2022, mentre la produzione nazionale di fonti energetiche è aumentata del 4,1%. Le importazioni nette di energia sono calate del 9,9%

Nel 2023, i consumi di energia elettrica sono diminuiti del 3,2%, mentre le fonti rinnovabili hanno registrato un incremento. In particolare, la produzione da fonti idroelettriche è cresciuta del 38,7%, e si è registrato un aumento nelle energie eolica e solare.

La quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata al 19,8%, in aumento di circa 0,7 punti percentuali rispetto al 2022.

 

Domanda di gas e petrolio

La domanda di gas è calata del 10,3% rispetto al 2022, attribuibile a condizioni climatiche favorevoli e al piano di contenimento dei consumi.

Tuttavia, il biometano ha registrato una crescita, raggiungendo 260 milioni di metri cubi.

Il consumo di petrolio, invece, è aumentato dell’1,5% rispetto all’anno precedente, con una significativa riduzione delle importazioni dalla Russia (-98%).

 

Spesa energetica delle famiglie: freccia giù

La spesa energetica delle famiglie italiane è diminuita del 20%, raggiungendo in media 4.008 euro per famiglia.

La riduzione principale è stata legata al costo del gas e dell’elettricità.

 

Investimenti in efficienza energetica

Gli investimenti in efficienza energetica in Italia hanno raggiunto circa 6,6 miliardi di euro, con il 90% di tali investimenti legati alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, come l’Ecobonus.

Le politiche di incentivazione hanno avuto un impatto significativo, generando un valore aggiunto di circa 5 miliardi di euro e creando oltre 87.000 unità di lavoro temporanee, sia dirette che indirette.

Questi i principali meccanismi di promozione:

  • Ecobonus: 5,78 miliardi di euro e la creazione di 78.979 unità di lavoro;
  • Conto Termico: 169 milioni di euro di investimenti e circa 2.094 unità di lavoro nel 2022, mentre nel 2023 gli investimenti sono cresciuti a 327 milioni di euro;
  • Certificati Bianchi: Hanno incentivato investimenti pari a 299 milioni di euro, con oltre 3.500 posti di lavoro creati.